Rochelle Lieber Sergio Scalise

The Lexical Integrity Hypothesis in a New Theoretical Universe

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Abstract

L'articolo riprende le prime formulazioni della cosiddetta "Lexical Integrity Hypothesis" (LIH) e ne esamina l'evoluzione all'interno dei cambiamenti del quadro teorico di riferimento. In queste prime formulazioni, la LIH costituisce una barriera molto rigida tra sintassi e morfologia nel senso che alla sintassi non è permesso né di "vedere" le strutture di parola, né di "manipolarle". Formulazioni più recenti della LIH, basate su una più ampia conoscenza delle possibili interrelazioni tra morfologia e sintassi, mentre continuano a basarsi sull'assunzione che la sintassi non possa manipolare le strutture morfologiche, ammettono che la sintassi possa avere accesso alle struttura interna delle parole. Il lavoro esamina poi tutte le costruzioni che costituiscono potenziali controesempi alla LIH (per es. i cosiddetti composti sintagmatici, le congiunzioni in derivazione e composizione, ecc.) e li classifica in tre sottoclassi in relazione alla loro possibilità di costituire controesempi forti, deboli o nulli rispetto alla LIH. Il lavoro conclude poi con una proposta di riformulazione della LIH ammettendo che tra sintassi e morfologia vi debbano essere interazioni ma con forti restrizioni.

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