Estelle Joubert

Public Perception and Compositional Response. The Changing Role of the Da Capo Aria in Hiller's Singspiele

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Abstract

Questo articlo esamina il mutamento della recezione dell'aria col da capo nei Singspiele di Johann Adam Hiller. L'enorme successo di Hiller nell'affermazione del Singspiel come genere operistico essenzialmente tedesco sta nella sua selezione di forme vocali, principalmente l'inclusione del popolarissimo Lied strofico. L'aria col da capo, percepita dal pubblico come la reificazione della tradizione operistica italiana, ebbe una accoglienza molto più varia ma affascinante. Inizialmente Hiller compose alcune arie col da capo per i personaggi nobili nel suo Lisuart und Dariolette (1766). In seguito all'accoglienza meno entusiasta da parte del pubblco, rivide l'opera aggiungendo più canti strofici e semplici. Nella prefazione all'opera successiva, Lottchen am Hofe (1767), Hiller affermò con orgoglio che questa volta non si sarebbe trovata traccia di stile italiano, e che non una sola aria prevedeva il da capo. Un attento esame delle partiture di Lottchen am Hofe e Die Liebe auf dem Lande (1768) indica che Hiller escluse effettivamente l'aria col da capo, ma elaborò invece alcune arie scorciate (AB) per i personaggi nobili. Ancor più interessante è osservare che nella sua opera più popolare, Die Jagd (1770), l'aria col da capo è nuovamente ritenuta utile, sebbene non senza alterazioni. Reichardt loda che egli la consideri adatta ai personaggi che rappresentano contadini; infatti esalta una delle arie di Christel come il «vero esempio» di aria col da capo. Nella forma ternaria di quest'aria, Hiller era in grado di dar corpo all'estetica del Lied, considerato adatto ad essere cantato da personaggi come i contadini che, in ambito pastorale, cantavano semplici melodie dal tono popolare.

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